Versatoio in maiolica

Urbino, Bottega dei Patanazzi, Versatoio, maiolica, 1585 circa (inv. maioliche 4073)

Collocazione: Rocchetta, II piano, sala  XXX

Tra i numerosi e notevoli pezzi che compongono l’ampia raccolta di ceramiche del Castello, si distingue, per la raffinatezza della decorazione, questo versatoio in maiolica, attribuito alla bottega dei Patanazzi, maiolicari di grande fama che operarono a Urbino nella seconda metà del XVI secolo.

Il versatoio faceva parte del servizio con il motto ARDET IN AETERNUM (brucia in eterno) commissionato dal duca di Ferrara Alfonso II d’Este per le sue nozze con Margherita Gonzaga nel 1579. Il Museo possiede di questo pregevole servizio altri tre pezzi, un’anfora, un piattello e una coppa.

L’impresa, dipinta sul collo del versatoio, raffigura l'asbesto in fiamme. Questo minerale (più noto come amianto), il cui nome in greco significa inestinguibile, e il motto “brucia in eterno”, inquadrato in due cartigli ricurvi tra due sfingi, esaltano simbolicamente la fiamma dell’amore e la sua inestinguibilità.

Il versatoio, la cui forma è ripresa da brocche contemporanee in metalli pregiati, è riccamente decorato sulla fascia superiore e inferiore “a grottesche”, con uccelli e creature fantastiche, mentre sulla fascia mediana della pancia sono dipinte le divinità marine, tra le quali si distingue un dio fluviale che regge un timone  tra due figure metà centauri e metà tritoni. Tutti questi soggetti sono ispirati alla pittura di Raffaello, diffusa nelle botteghe dei maiolicari attraverso il repertorio delle incisioni.