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Benedetto da Milano su disegno di Bartolomeo Suardi detto il Bramantino, Arazzo con la rappresentazione di Dicembre, 1504-1509 (inv. arazzi 39)
Collocazione: Rocchetta, II piano, Museo degli Strumenti Musicali, sala XXXVII (Sala della Balla)
Appartenente al ciclo di dodici arazzi commissionati da Gian Giacomo Trivulzio ed eseguiti da Benedetto da Milano su disegno del pittore Bramantino, il Mese di Dicembre è uno dei pezzi più interessanti. Sovrastata dal segno zodiacale del Capricorno, la scena è ambientata in un’ampia sala; sullo sfondo si scorge un paesaggio invernale, in cui svetta un maestoso castello. Il centro della composizione è costituito da un pentolone in cui cuociono salami e salsicce, mescolate da una donna che un uomo tenta di abbracciare. In primo piano a sinistra un uomo gonfia delle interiora di maiale, facendone un palloncino cui un bimbo sembra molto interessato.
La scena in secondo piano si incentra invece su un vecchio, identificato con il dio Saturno, con una falce e i piedi legati da un filo di lana, omaggiato da un gruppo di contadini.
Con grande maestria, Bramantino riutilizza reinterpretandole antiche fonti letterarie e iconografiche. Il mese di dicembre è quello in cui si ammazza il maiale, ma l’arazzo si riferisce a ciò evitando immagini cruente. Tema centrale di questa serie di capolavori è lo scorrere continuo e ciclico del tempo, accentuato dal gesto di ogni mese, che invita a guardare all'arazzo successivo, puntando l’attenzione sul rapporto stretto tra uomo e natura. Alle caratteristiche del mese si riferisce anche l’iscrizione che tradotta recita: “Dicembre fa godere, in casa, per le pecore appena nate e per l’uccellagione, fa salare i porci e dà da fare anche ai bambini oziosi”.