Nella Sala della Balla del Castello Sforzesco, in dialogo con il prezioso ciclo di arazzi cinquecenteschi dedicati ai mesi dell'anno (cosiddetti Arazzi Trivulzio), è esposto, l'Albero della vita, una scultura in bronzo fuso a cera persa, con inclusioni di vetro soffiato, grovigli di metallo e sette uccellini in vetro soffiato lavorato a mano, realizzata nel 1999 da Toni Zuccheri.
Toni Zuccheri (1936-2008), è un esponente di spicco del vetro italiano del secondo Novecento. Ha collaborato con le principali aziende muranesi realizzando pezzi divenuti celebri, come la serie del Bestiario per Venini, gli Spacchi e le Clessidre per Barovier&Toso, alcuni prototipi di vasi per Salviati&C., la serie Bosco di Notte per De Majo. Riceve la commissione per realizzare il premio La Fenice d’Oro per la Mostra del Cinema di Venezia del 1981 con l’azienda orafa Giò Caroli, il trofeo-scultura per il Premio Campiello con la Venini. Partecipa a diverse edizioni della Biennale di Venezia e affianca alla realizzazione di oggetti in serie un’importante produzione di prototipi e pezzi unici, in cui il carattere artistico prende il sopravvento.
In occasione del decennale dalla scomparsa, nel 2019 sono state organizzate diverse iniziative dedicate a Toni Zuccheri, tra cui la pubblicazione di un’importante monografia (Toni Zuccheri. Poeta della natura e del vetro, a cura di Rosa Chiesa e Sandro Pezzoli, Ediz. Marsilio).
Di Toni Zuccheri, già presente nelle collezioni del Castello Sforzesco, con alcuni esemplari della serie Bosco di notte esposti nella Sala Castellana, dedicata al vetro artistico e di design contemporaneo (Collezione Bellini-Pezzoli), viene ora presentato uno dei pezzi unici più significativi.